Giada Carta

Donne che corrono coi lupi: Giada

Ogni donna ha un aspetto creativo, selvaggio, trasformativo e ognuna di noi ha una storia da raccontare. Voglio, nel mio piccolo, ospitare nel mio spazio Donne meravigliose ed ispiratrici.

Oggi accolgo Giada | Soulful Mentor® e creatrice di rivoluzioni.

☽ Ciao Giada, ci racconti un po’ di te?
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Sono una Soulful Mentor® e mi piace definirmi una creatrice di rivoluzioni. Dall’inizio del mio percorso da imprenditrice il mio business si è evoluto con me portandomi a proporre servizi sempre diversi che però hanno sempre condiviso lo stesso scopo: restituire potere alle persone guidandole a costruire la propria idea di successo. Con i miei percorsi conduco le persone che lavorano con me fuori dalle loro gabbie, lavorando in particolare sullo sviluppo del pensiero indipendente e sulla ridefinizione dei concetti di lavoro, denaro e potere, temi su cui non possiamo non concentrarci se sogniamo una vita di libertà che possiamo goderci al nostro ritmo e alle nostre condizioni.

☽ Cosa ti ha portato a fare il primo passo e ad avviare un’attività in proprio?
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Dopo 13 anni di carriera super proficua nel retail, nonostante il mio lavoro continuasse ad andare alla grande con una serie di promozioni pressoché infinita, sentivo che non ero felice e, dal momento che il mio lavoro in azienda mi dava tutto ciò che si potrebbe desiderare da un lavoro in azienda, ho deciso di mettermi in proprio. Per quanto bello fosse il mio lavoro precedente come formatrice a livello nazionale per la catena di profumerie più grande del mondo volevo qualcosa di diverso, che mi permettesse di disporre del mio tempo e di definire da sola il valore economico del mio lavoro, e che mi desse la sensazione di stare davvero facendo qualcosa per contribuire al miglioramento del mondo. Così nel 2016, dopo due anni di preparazione del mio progetto, ho aperto la partita IVA e avviato il mio business, che è andato bene da subito e dopo tutti questi anni mi da sempre più soddisfazioni.
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Com’è cambiato il mondo delle libere professioniste da quando hai iniziato ad oggi? E quali sono oggi le cose più importanti per progredire in questo percorso?
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Direi che la cosa che è cambiata di più è che si è popolato moltissimo di tante nuove proposte e professioniste rispetto a quando ho iniziato io!  Credo però che al di là dei cambiamenti e della saturazione maggiore del mercato le cose che servono ad andare avanti siano sempre le stesse: una prospettiva personale sul mondo, una visione chiara di come lo cambieremo col nostro business, onestà e integrità, la capacità di fare le cose a modo proprio e di non arrendersi al primo fallimento, e ovviamente avere a cuore le persone per cui stiamo facendo quello che facciamo.
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Quali sono le problematiche più comuni che riscontri quando le persone chiedono il tuo aiuto?⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀

Penso che si possano sintetizzare nella difficoltà a rivendicare quello che realmente desideriamo. Le persone che vengono da me credono spesso che il loro problema sia qualcosa di pratico: non sapere come organizzarsi, non essere capaci di fare un buon marketing, non avere un’idea chiara di come spiccare rispetto ai competitor… Realmente però il problema che le accomuna è la scarsa consapevolezza di chi sono realmente e di quello che desiderano e, soprattutto, la paura di abbracciarlo in barba a quello che la società o la famiglia vorrebbero per loro. C’è una generalizzata mancanza di focus verso l’interno e guardando sempre fuori di noi si finisce per perdere la bussola e non sapere che passi fare per andare avanti verso il proprio successo e la propria felicità.

Per questo il lavoro con me è un lavoro di rivoluzione prima di tutto interiore: è più scomodo e faticoso del lavoro superficiale sul semplice fare, è vero, ma quello sull’essere paga molto di più!⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀
Un pensiero sulla creatività e sul come la coltivi.
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C​redo che la creatività sia parte di ciò che ci rende umani differenziandoci da tutte le altre specie, e penso anche che sia un bisogno fondamentale, una benedizione che sperimentiamo e ci consente di essere più felici e di avvicinarci alla vera essenza di quello che siamo. ​Potrei dire che piuttosto che essere io a coltivare la creatività è lei che coltiva me, ma allo stesso tempo è necessario creare il terreno affinché possa venire a trovarmi e agirmi, e questo è possibile solo attraverso l’ozio. Anche nel lavoro più creativo non può arrivare creatività se non ci regaliamo un tempo di ozio puro, in cui non facciamo niente o in cui quello che scegliamo di fare non ha uno scopo diverso dal piacere e dal godimento.

Sarà per questo che le idee migliori mi vengono sempre nei mie lunghi mesi di vacanza, mentre giro per l’Asia pensando solo a evitare i motorini per strada o mentre guardo l’Oceano o il Mediterraneo infrangersi sulle coste delle due isole tra cui ho scelto di vivere.
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Come coltivi il tuo personal branding? C’è un ostacolo ricorrente per te? Come lo superi?
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Coltivo il mio personal branding fluidamente, osservando le evoluzioni di me stessa e traducendole poi nel mio business senza fissarmi con un bisogno di coerenza e continuità che troppo spesso ci sembra vitale quando in realtà non sempre fa parte della nostra natura: personal branding per me è anche riflettere la mutevolezza della mia persona!

L’ostacolo che ho trovato in passato è stata la crescita esponenziale del mio business: ha portato a un’espansione del team e del numero di clienti e ha reso difficile da un lato agire sul mio personal branding quando non mi occupavo più direttamente della parte di marketing perché l’avevo delegata in gran parte al mio team, e dall’altro trovare il tempo di pensare all’evoluzione che stavo attraversando e a rifletterla in tempo reale sul mio lavoro.

Così c’è stato per un paio d’anni uno scollamento tra la professionista che ero diventata e quello che comunicavo all’esterno, che ho iniziato a dissolvere con un rebranding strutturale che ho presentato al mondo nel 2023, dopo due anni di lavorio interiore.
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Cos’è per te “la magia”?
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È quell’insieme di segnali dell’appartenenza a qualcosa di più grande che notiamo quando coltiviamo la nostra connessione con l’intuito e con quel divino di cui siamo una scintilla.

È un modo di guardare al mondo sapendo che oltre alla realtà più evidente in cui ci immergiamo ogni giorno ce n’è un’altra, placida e portatrice di quella sensazione di connessione che proviamo quando ci ricordiamo che siamo una piccola goccia nel mare di un universo fatto della nostra stessa materia, e che a me da un senso incrollabile di essere al sicuro, sempre.
Che poi in realtà è ciò che ci insegna la fisica, ma io sono sempre stata una zappa nelle materie scientifiche e quindi per me chiamarla magia è più bello
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☽ Sono stata grafica in agenzia e
seguo un percorso spirituale da molti anni. Per tanto tempo ho tenuto separati questi due aspetti di me. Ti ho conosciuta nel 2016 ed è da lì che ho iniziato a pensare che un nuovo modo di fare le cose poteva essere possibile. Ora ho unito i miei metodi intuitivi alla grafica e uno dei miei valori principali è proprio quello di far capire che questi due mondi possono convivere e trarre beneficio, sostanza. Sei stata una delle prime a parlare di spiritualità nel mondo del lavoro e della libera professione: ce ne puoi parlare? Come convivono questi aspetti nella tua quotidianità?
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Per me la spiritualità è il lavoro costante di tensione verso il divino (comunque lo chiamiamo o identifichiamo) e verso la nostra vera essenza, quello che siamo venuti al mondo per diventare. Per questo non ho mai visto una contraddizione tra la spiritualità e l’imprenditoria, per esempio, perché come possiamo pensare di cambiare il mondo senza partire da questa ricerca interiore? Come possiamo essere imprenditrici o imprenditori rivoluzionari se non sappiamo chiaramente chi siamo e cosa possiamo portare alla nostra società per trasformarla?

Tra il mio lavoro come imprenditrice e la mia spiritualità non c’è distinzione: è il frutto della mia ricerca quotidiana che riverso generosamente nel mio lavoro, è l’evoluzione che da quella ricerca nasce che mi permette costantemente di avanzare nel mio percorso e di essere talvolta un modello per chi mi segue.

Credo anche, e l’ho sempre creduto, che spirituale e materiale non siano due concetti opposti, ma che la materia, sempre come la fisica ci insegna, sia fatta della stessa sostanza dello spirito, e che tutte le distinzioni che culturalmente ci sono state insegnate tra questi due concetti siano bugie figlie del patriarcato che hanno sempre avuto il solo scopo di tenerci ancorate a storie di fantasia create per noi dal potere religioso e politico, a cui fa tanto comodo che siamo il più poveri e bisognosi di intermediari tra noi e il divino possibili.

Per questo a mio parere il cambiamento del mondo passa anche dalla ridefinizione del concetto di spiritualità, che andrebbe slegato da quello di religione e su cui è importante riprendere responsabilità, smettendo di cedere il potere sulla nostra ricerca interiore a ministri di sistemi creati dall’uomo, non da qualsiasi cosa chiamiamo Dio.
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Quali sono i tuoi prossimi progetti? Puoi farci qualche “spoiler”?
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Ho appena lanciato Soulful Revolution, un percorso radicale che ha lo scopo di condurre chi lo segue a una rivoluzione completa della propria vita e del mondo attorno a sé. Ho altri due grandi progetti in cantiere, ma lo sai, sono una Scorpiona un po’ sadica quindi sulle novità tengo sempre la bocca cucita fino all’ultimo minuto e non posso darvi nessuno spoiler, anche perché nel caso di queste nuove avventure parliamo proprio di due bombe che nessuno ha ancora mai immaginato né visto sul mercato! Ecco, l’unico spoiler che posso farvi è che si tratterà di due progetti ad alto tasso di innovazione e visionarietà come è nel mio stile. 😉
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Hai libri o risorse di ispirazione (podcast, blog, professioniste da seguire…) da consigliarci?
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Non sono una grande lettrice di blog e quelli che leggo sono tutti slegati dal mio lavoro, non ascolto podcast perché nel giro di due secondi mi trovo a pensare ad altro, non seguo quasi mai professioniste che non siano le mie amiche più strette.

Questo perché come dicevo sopra la mia creatività è figlia dell’ozio e non nasce dal consumo di contenuti legati al mio lavoro. Le mie ispirazioni vengono dall’intuito, dall’osservazione del mondo e delle dinamiche umane, dal rivolgermi all’interno di me stessa e chiedermi cosa posso dare al mondo, dal contatto con la natura.

Quello che vi consiglio quindi è quello che funziona per me: non riempitevi di ulteriori stimoli esterni, ma coltivate il silenzio così da poter sentire forte e chiara la vostra voce.
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☽ Qual è il miglior consiglio che hai ricevuto? E il peggiore?
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Il miglior consiglio è quello che ho dato a me stessa all’inizio della mia esperienza da imprenditrice: fai tu le tue regole, e rispetta solo quelle senza ascoltare nessun altro. Il consiglio peggiore? Non ne ho uno che mi venga in mente, anche perché ho sempre seguito il consiglio di cui sopra e quindi tendo a non chiedere né ascoltare consigli altrui quando si tratta del mio business! XD
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Qual è stata la cosa più interessante (o utile) che hai imparato quest’anno?
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Che posso essere felice in una vita lenta e semplice. Sono sempre stata ambiziosissima e sin da bambina ho sempre sognato fama, soldi e successo. Quest’anno per la prima volta, e forse anche perché nel mio piccolo ho già ottenuto tutte le cose che ho appena menzionato, mi sono trovata a non avere più grande interesse per esse e a desiderare una vita più calma.

La sto abbracciando poco a poco ed è una meravigliosa scoperta per me che sono sempre stata una realizzatrice seriale che si muoveva da un grande progetto all’altro alla massima velocità possibile. Beh, non posso dire di aver smesso di passare da un grande progetto all’altro, ma sicuramente adesso me la prendo più comoda, e mi godo di più il percorso e i successi.
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C’è un messaggio/consiglio/ispirazione che vorresti dare alle donne che ci stanno leggendo?
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Il mio unico consiglio è di iniziare a coltivare l’abitudine a chiedere consigli prima di tutto a noi stesse. Non importa quanto ci vogliano bene o siano esperte e sagge le persone attorno a noi: solo noi possiamo sapere davvero chi siamo e cosa desideriamo nel profondo, e qual è la strada che abbiamo bisogno di percorrere per costruire la nostra evoluzione.

Chiedete e ascoltate gli altri quindi se vi va e vi serve, ma non dimenticate di avere sempre la prima e l’ultima parola su tutto prima di rivolgervi all’esterno.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀

☽ Una delle cose che più ammiro di te è che non hai mai avuto remore ad esporti, anche politicamente. Se non sbaglio hai un percorso, Soulful Revolution, che spinge le persone a capire come cambiare il mondo. Quanto è importante parlare di quello in cui si crede, di prendere posizione e di farci portavoce di diritti fondamentali?
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Per me è vitale, ma questo non significa che lo sia per tutti. Credo che spesso ci sia un valore morale che appiccichiamo all’attivismo, come se chi se ne occupa fosse più valido e valoroso di altri, e che altrettanto spesso riteniamo ovvio che sia dovere di tutti occuparsi di cambiare lo status quo.Personalmente non lo credo: penso invece che ognuno, per rendere il mondo un posto migliore, debba onorare il proprio modo di essere e i propri interessi. La politica e la rivoluzione sono sempre stati tra i miei, e quindi li perseguo e ne parlo. Ma essere se stessi è sempre l’atto più rivoluzionario che possiamo compiere, e se questo ci porta a non volerci esporre su certi temi va benissimo anche così.Avere a cuore il bene della collettività invece che solo il nostro, poi, è un imperativo sociale e culturale che in gran parte viene dalla religione e che mi sembra perfettamente legittimo rifiutare: diamo molto per scontato che chi pensa a se stesso prima che agli altri sia una persona peggiore, ma anche questo non lo credo. Ciò che davvero è importante a mio parere è essere consapevoli dei condizionamenti sociali che ci portiamo dietro e del fatto che la realtà che siamo abituati a vedere non è la realtà effettiva, ma solo quella figlia del nostro sistema di credenze. Il resto è una scelta, e se ci diciamo a favore della libertà credo che dobbiamo accettare anche la libertà degli altri di non esporsi o attivarsi su cose che per noi sono importanti.⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀

Come possiamo trovarti online e suoi social? Come possiamo lavorare con te?
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Non uso molto i social media quindi il modo migliore per restare in contatto con me è iscriversi alla mia newsletter da qui: è proprio con la mia Soulful Mail che comunico in anteprima tutte le informazioni sui miei servizi, quindi vi aspetto lì!

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Ringrazio tantissimo Giada per aver condiviso la sua preziosa saggezza e le sue esperienze durante questa intervista. La sua passione contagiosa e la sua dedizione sono una fonte di ispirazione per me e per chi la segue, ispirazione che ci spinge a seguire i nostri sogni e a realizzare il nostro potenziale. Grazie di cuore!

Fotografie dell’articolo: @giui.it

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