DONNE CHE CORRONO COI LUPI – GIUI

Ogni donna ha un aspetto creativo, selvaggio, trasformativo e ognuna di noi ha una storia da raccontare. Voglio, nel mio piccolo, ospitare nel mio spazio Donne meravigliose ed ispiratrici.

Oggi accolgo Giui, un Aedo Contemporaneo.

L’Aedo (da adeis, cantare) era il cantastorie che si occupava di tramandare le gesta degli Dei e degli Eroi. “Contemporaneo” perché la mission di Giui è quella raccontare le storie delle eroine, delle Dee e degli eroi contemporanei, del quotidiano.

“Queste Dee ed Eroi sono tutti quegli esseri umani che sanno Reinventarsi, che credono nei propri sogni e si impegnano per trasformare la propria passione in un lavoro, non perdono mai la speranza, cadono e si rialzano, sempre con grande dignità, insegnano l’umiltà e per questo sono poeticamente invincibili.”

Giui porta avanti questo compito con i mezzi che caratterizzano la nostra epoca: l’immagine e le parole.

“Il mezzo con cui racconto storie è la macchina fotografica, di cui sfrutto tutto il potere sciamanico. È lei il mio oggetto di potere, che mi permette di manifestare “il divino”, la magia e la poesia che esiste in ognuno di noi e che non aspetta altro che di venire alla luce.”

Ho conosciuto Giui su Instagram, guardando le sue splendide fotografie su profili di professioniste ammirevoli e piano piano ho cominciato a seguirla, a leggere quello che aveva da dire, ad immergermi nel suo mondo. Ho trovato una persona affine, spirituale, profonda ed immensamente magica!

Ho avuto modo di approfondire la sua conoscenza durante una call via zoom: Giui mi ha scelta per un’intervista riguardante la Brand Identity per la sua community per fotografe che si ritrovano nei suoi stessi valori. Parlare e confrontarmi con lei è stato bellissimo: abbiamo una visione comune!

“Con Chiara ci siamo conosciute su Instagram! Per una volta l’algoritmo mi ha stupita in bene, facendomi venire a conoscenza del suo meraviglioso modo di lavorare, in cui vedo tante affinità con il mio!”

Il suo mondo creativo è fonte di ispirazione e ho deciso di intervistarla per condividere questo mondo con tutte noi che leggiamo!

☽ Ciao Giulia, ci racconti un po’ di te?

Sono Giui e Aedo Contemporaneo è il mestiere che mi sono cucita addosso. L’Aedo (dal gr “ᾄδειν”, cantare) nell’antica Grecia era il cantastorie che si occupava di raccontare i miti di dei ed eroi. Ho un percorso non lineare, che mi ha portata a prendere due lauree, una in architettura e una in interior design, a lavorare in studi architettura, grafica, gallerie d’arte e alla fine ad aprire la mia partita iva come designer e fotografa. Ho da subito cercato un modo personale per farlo e mi sono riproposta di lasciarmi ispirare nel mio lavoro dal mio percorso spirituale in sciamanesimo femminile. Non ho mai smesso di studiare, negli ultimi anni mi sono dedicata ad una delle mie grandi passioni: l’arteterapia e la fotografia terapeutica. Ho conseguito poi una certificazione professionale come facilitatrice mindfulness, come coach dell’anima e operatrice in binaural sound healing. Credo che in ogni donna si nasconda una dea e che la storia di ognuno di noi abbia in sé il potenziale per divenire un mito contemporaneo.

☽ Come descriveresti il tuo lavoro?

Descrivere il mio lavoro è una delle cose più difficili, perché mi rendo conto essere qualcosa di non lineare e non incasellabile. Un’attività fluida che utilizza tutto come strumento. La parola che mi viene in mente è “Odissea”. Perché i percorsi con le mie clienti sono un viaggio, in cui a volte sembra perdersi, si fanno esperienze strane e lontane da ciò che si credeva, ma in cui alla fine si arriva a casa e quella casa è l’essere profondamente consapevoli di chi siamo, che è ciò che ci permette di vivere una vita piena d’anima e un lavoro allineato.

☽ Come hai scoperto la tua passione per la fotografia di ritratto e autoritratto sciamanico? Quali sono state le tue principali influenze e ispirazioni in questo campo?

Per me la fotografia e l’autoritratto sono stati una necessità. Li ho scoperti verso i 18 anni. Mi hanno salvata quando stavo così male che non riuscivo nemmeno a scendere dal letto. Scoprii allora delle fotografie di Francesca Woodman e grazie a lei inizia ad utilizzare l’autoritratto come strumento per conoscermi meglio e iniziare ad amarmi. Altre figure decisamente rilevanti per il mio percorso sono Cristina Nunez, Miranda July, Julia Cameron, ma anche Clarissa Pinkola Estès, Vicky Noble, Marija Gimbutas, Phyllis Curott, Lorenza Menegoni. Queste ultime sono state le maestre teoriche e pratiche importantissime per la mia pratica spirituale, che hanno di conseguenza ispirato il mio lavoro. Devo molto anche alla terapia psicocorporea e Amy Cuddy.

☽ In che modo la tua pratica fotografica si intreccia con il coaching per l’anima e la crescita personale? Come utilizzi la fotografia come strumento per aiutare gli individui a esplorare e sviluppare la propria spiritualità?

Per me fotografia, coaching, suono, creatività etc sono solo strumenti, non il fine. Perciò mi è molto facile intrecciarli. Tengo sempre bene presente lo scopo che guida il mio lavoro da sempre: manifestare la dea dentro le donne. Per farlo ho creato due metodologie che uniscono tutti gli strumenti appresi fino ad ora: “archetypal visual storytelling” e “goddess Journey”. Attraverso “l’archetypal visual storytelling” guido le donne a scoprire quale dea guida il loro lavoro e la manifestiamo insieme creando un racconto visivo per immagini che sia unico, autentico e inimitabile. Attraverso “goddess journey” andiamo a lavorare sul manifestare la dea in ogni donna perché ognuna di noi possa vivere una vita piena d’anima. In entrambi questi “viaggi” posso chiedere alle mie clienti di lavorare con le fotografie di quando erano piccole, di creare autoritratti o esercizi fotografici/creati. Le guido con le domande a esplorare le proprie ombre. Creo per loro visualizzazioni o viaggi sonori con il tamburo e le campane di cristallo per mettersi in contatto con le dee dentro di loro. Gli insegno posizioni di potere studiate appositamente per “incarnare” la dea dentro di loro prima e durante un servizio fotografico.

☽ Un pensiero sulla creatività e sul come la coltivi. Qual è il tuo processo creativo?

Per me la creatività è molto connessa alla spiritualità, perciò per “essere creativa” devo prima di tutto sentirmi allineata con me stessa. Il mio processo creativo parte da questa priorità, che purtroppo per troppi anni ho tralasciato: prendermi cura di me, della mi interiorità e del mio rapporto con il divino. Anche se richiede molto tempo, anche se è un ritmo che non è il ritmo richiesto dalla società, dalla produttività e dagli algoritmi. Perché se riesco a mantenere questo allineamento il processo creativo diviene facile, come respirare. Per me questo rapporto creatività/spiritualità è qualcosa di non più negoziabile.

☽ Quali sfide hai incontrato lungo il tuo percorso? E quali sono state le tue maggiori soddisfazioni o momenti di realizzazione?

Credo che la sfida più grande per me sia stata quella di partire da un contesto sociale svantaggiato. Questo ha voluto dire non poter accedere da ragazza alla formazione che avrei voluto avere, ma fin da ragazza al dover lavorare per potermi permettere di studiare e mettere le basi per il lavoro che desideravo fare. Ci sono stati momenti in cui ho lavorato per potermi permettere di lavorare, che hanno creato grosse convinzioni limitanti in me, che in seguito ho dovuto elaborare. Essere la prima donna laureata della mia famiglia è stata certo una grande soddisfazione, ma la realizzazione più grande è quella di fare oggi un lavoro che si evolve con me, ma che al contempo sia altro da me. È vivermi la libertà di scegliere ogni giorno cosa fare, come farlo, con chi farlo, portando così la mia visione nel mondo e al contempo rispettando me stessa.

☽ Qual è il miglior consiglio che hai ricevuto? E il peggiore?

Odio i consigli. Darne e riceverne. Perché davvero ognuna di noi è differente, le nostre storie sono differenti, le nostre ferite, le nostre luci e le nostre ombre. Per questo ciò che funziona per qualcuno sicuramente non funziona per qualcun altro.

☽ Quali progetti futuri hai in mente? Ci sono temi o concetti che desideri esplorare ulteriormente nella tua fotografia? Puoi farci qualche “spoiler”?

A Gennaio tornerà “Goddess Revolution”, la mia community dedicata alle donne che vogliono scoprire la dea dentro di loro e vivere una vita piena d’anima. Ho un progetto personale del cuore, nato come progetto fotografico, diventato un progetto artistico ibrido, che fa parte del mio percorso di individuazione, della mia storia e quindi della mia cura. Lo sto realizzando per me e non so se vedrà la mai “la luce” pubblica, ma è qualcosa che mi nutre profondamente. Fino a che ne sentirò il bisogno il tema che esplorerò con ogni mezzo sarà il femminile e la ricerca della dea dentro la donna.

☽ Cos’è per te “la magia”?

Per me magia è “far dell’ordinario una poesia” 😉

☽ Come integri l’aspetto spirituale nella tua pratica fotografica? C’è una particolare filosofia o approccio che ti guida quando lavori con i tuoi soggetti?

Si, decisamente, anzi sono due e si chiamano “archetypal visual storyetelling” e “goddess journey” :°)

☽ Quali sono i messaggi principali che desideri comunicare attraverso la tua fotografia e il tuo lavoro con gli archetipi delle Dee? Qual è l’impatto che speri di avere sulle persone che incontrano le tue opere?

Per me è importante che ogni donna comprenda il valore divino dentro di sé e che divenga consapevole che questo valore è legato alla propria unicità, che è possibile esprimere solo attraverso l’autenticità. Mi auguro che un giorno ognuna di noi abbia il coraggio di essere consapevolmente, liberamente, realmente se stessa.

☽ Hai libri o risorse di ispirazione (podcast, blog, professioniste da seguire…) da consigliarci? 

Sono una grande lettrice e avrei una lista infinita di libri da consigliare, così su due piedi, il primo che consiglierei, che è anche un percorso è “la via dell’artista” di Julia Cameron. Apprezzo il canale ig della professionista Susannah Conway, per il suo libero approccio e il mio podcast preferito è sicuramente “Mitologia: le meravigliose storie del mondo antico” di Alessandro Gerlain.

☽ C’è un messaggio/consiglio/ispirazione che vorresti dare alle donne che ci stanno leggendo?

Dato che odio i consigli, propongo un oracolo, uno dei miei preferiti: “γνῶθι σεαυτόν”, gnōthi seautón, ovvero “conosci te stessa”, l’iscrizione che riporta l’oracolo di Delfi.

☽ Come possiamo trovarti online e suoi social? Come possiamo lavorare con te?

Mi si può trovare sui social qui: www.instagram.com/giui.it/ Si può lavorare con me in molti modi, i più completi sono Abracadabra il mio servizio e percorso di archetypal visual storytelling e inner goddess il percorso 1:1 per manifestare la dea dentro di te.

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